venerdì 31 agosto 2012

Dettagli che fanno la differenza

Io ho i piedi magri, con la pianta larga, che tendono a gonfiarsi e a produrre vesciche. Sono, per intenderci, la persona meno adatta del mondo a camminare con le scarpe in generale, figuriamoci sui tacchi. Riesco a farci sopra solo pochissimi metri, rigorosamente al chiuso e con l'aria condizionata settata sulla temperatura ideale.

Ho però una collega bravissima, che cammina speditissima su tacchi altissimi di scarpe che incontrano perfettissimamente il mio gusto. So che lei lo sa, ma raramente riesco ad esimermi dal rinnovarle la mia ammirazione e i miei complimenti.

Soprattutto oggi, che non la vedevo da un po' e sfoggiava dei tacchi a spillissimo in grado di sfidare l'equilibrio di chiunque.

Ah, mi ha detto. Dopo tre settimane di ferie, ciabatte e vita da spiaggia, sentivo proprio il bisogno di risalirci su.

Ecco, vedi? Io quando parlo dei miei tacchi normalmente dico "sentivo proprio il bisogno di scendere giù".


mercoledì 22 agosto 2012

Back to school /1: tips & tricks

Ieri ho approfittato di una minispesa all'Iper per mettere un po' avanti gli acquisti della lista per la seconda elementare del Pituffo.

Ed ho avuto la preziosa occasione di aiutare una mamma straniera a districarsi con la sua lista degli acquisti per la prima elementare.
Mi ha fatto piacere perchè un anno fa avrei avuto bisogno io, di qualche consiglio. Perchè questa mamma era si straniera, ma la barriera linguistica che la bloccava non era nei confronti della lingua italiana, che parlava benissimo, bensì del linguaggio con cui le maestre stendono la lista, dando per scontate molte cose che non lo sono per niente.

Per questo ho deciso di provare a fare un piccolo lavoro di "personal shopping di pubblica utilità" per le mamme che si apprestano ad iniziare la meravigliosa avventura della scuola dei figli.
Ogni ulteriore contributo è graditissimo :-D

Poichè la materia è estremamente vasta, credo che la diluirò in piccole rate, altrimenti voi vi annoiate e io mi incasino. Ancora una volta, grazie a chi avrà nuovi argomenti da segnalare.

DISCLAIMER DOVEROSI:

1) Per ovvi motivi di esemplificazione, citerò marche e modelli di prodotti che ho provato e che non sono stata pagata per citare. Se sei la casa produttrice di qualcuno di questi prodotti e vuoi ringraziarmi per il servizio, accetto volentieri campioni omaggio, denaro contante ed offerte di telelavoro. Se sei un concorrente della casa produttrice di cui sopra e vuoi ricevere lo stesso servizio, inviami pure i prodotti da testare, dopodichè si passerà a parlare di denaro contante ed offerte di telelavoro!

2) Ogni maestra ha la sua lista e solo questa è la Bibbia Ufficiale dei tuoi acquisti. Prima di accogliere un mio consiglio che contrasta con le indicazioni delle maestre parlane con loro, o al limite con dei genitori che hanno già frequentato quella classe. Questo per dire che io non mi assumo nessuna responsabilità se ti fanno buttare tutta la mia roba e riacquistarne dell'altra!

3) Manca quasi un mese all'inizio della scuola, ma questo post non è prematuro. Anzi: le offerte speciali veramente convenienti dell'ipermercato sono già quasi esaurite. Non aspettare settembre, sarà come acquistare le decorazioni per l'albero all'Immacolata e scoprire che sono esaurite da metà novembre.


Ciò detto, inizierei con dei trucchetti di ordine generale, per passare nei post successivi a temi più specifici.


Accumula un sacco di scorte
Non tanto per una questione di costi, dato che i prezzi delle cosiddette offerte speciali non sono poi così convenienti, quanto perchè attingere dalla scorta domestica è molto più pratico che doversi organizzare per passare in cartoleria un minuto prima che suoni la campanella.
Innanzitutto verifica se le quantità indicate sulla tua Lista sono intese per tutto l'anno o per la scorta-base da lasciare in classe.
Abbonda in particolare su:

- tubetti di colla stick. Secondo me li spalmano anche sul panino della merenda. Segnalo che quelle di marca-supermarket che mi sono state date come campione omaggio non incollavano una mazza, e alcuni stick erano sigillati male e aprendoli per la prima volta li ho trovati già secchi ed inutilizzabili.
(ah, ricorda di non buttare mai i tappi degli stick usati: per ogni stick che torna a casa esaurito ce ne sarà almeno un altro che torna a casa senza tappo!).

- gomme da cancellare. Io compro queste classicissime con la carta blu, ma le spoglio e le taglio a metà prima di metterle nell'astuccio.

- Matite colorate.
Qui la questione è particolarmente complicata.
Intanto, la maggior parte degli astucci preimpostati comprende lo spazio per 18 pastelli, mentre le confezioni tipicamente in vendita sono da 12 o da 24. Ma non solo: i pastelli non saranno sostituiti in blocco, bensì uno alla volta, man mano che si consumano o si smarriscono.
Il Pituffo mi ha fatto fare un'enorme esperienza sul tema, perdendo una media di tre pastelli al giorno per ogni singolo giorno di scuola. Col senno di poi, ritengo che la mia scorta ideale sia quella composta da:
Tre rarissime confezioni da diciotto pastelli. In realtà ne sarebbe bastata una, per una sostituzione completa dell'astuccio a fine quadrimestre. Ma ho trovato una super-offerta su tre pacchi da Privalia e ne ho approfittato per ben due volte. Dovrei essere a posto fino alle medie!
Una scorta abbondante di matite nei colori di base. L'immagine non c'entra niente, in realtà ho trovato al supermarket dei blister da tre matite tutte dello stesso colore: ho preso il rosso, il blu, il giallo. Col senno di poi avrei dovuto aggiungere anche l'arancione.


Un barattolone di matite di colori misti, per sostituzioni al volo.


- Copertine per quaderni: ahimè nella lista non c'è scritto di che colore saranno i quaderni di Italiano e Matematica, che saranno quelli le cui copertine si maciulleranno in modo più disastroso e dovranno essere sostituite (quando va bene!) ogni volta insieme al quaderno. Suggerisco di optare per il modello trasparente, da noi per alcune materie i bambini frappongono una copertina disegnata da loro.

Cerca di incastrare tutto nell'astuccio
Ahimè sembra che le multinazionali della cartoleria non contemplino l'eventualità che le maestre chiedano materiali diversi da quelli forniti da loro.
Inizialmente avevo dato al Pituffo due astucci: quello classico con gli elastici ed anche una bustina che conteneva le altre cose richieste dalle maestre: colla, temperino col serbatoio, scotch, pennarelli a punta grossa e non so più che altro. Poi ho capito che non poteva funzionare e ho trovato il modo di incastrare tutto sotto agli elastici. Tranne i pennarelli a punta grossa, che però sono stati usati pochissimo (e ciononostante, smarriti tantissimo. Sigh.)
In particolare vi segnalo un prodotto che non mi sembra disponibile sui cataloghi dei principali venditori di cancelleria online italiani. Forse mi sbaglio io, forse si sbaglia Google, forse trovate un'alternativa migliore. Ma questo temperino occupa esattamente lo stesso spazio del temperino-senza-serbatoio tipicamente inserito negli astucci in vendita:
Se vi piace e non lo trovate, lamentatevi con la casa produttrice: non esiste che i prodotti più intelligenti siano i primi a sparire!
Se il vostro cucciolo non si impunta su un personaggio preferito, vi consiglierei di scegliere un astuccio che abbia già predisposto lo spazio per la colla stick. Altrimenti si incastra sopra al righello, però poi l'elastico cede.
Quest'anno ho visto in vendita degli "astucci maxi" che contengono sia i pennarelli a punta fine che quelli a punta grossa. Se non avessi da buttarla giù dura col Pituffo che non si è meritato un nuovo astuccio, lo comprerei subito.


Compra un diario con i giorni della settimana
Pare una banalità, ma la stragrande maggioranza dei diari ha solo le caselline LU MA ME GI VE SA DO da barrare. Il lavoro toccherà a te e non lo troverai nemmeno un po' divertente. Per non dire del rischio di sbagliare e accorgerti dell'errore solo quando avrai già barrato tutto il mese successivo.
L'anno scorso il Pituffo la mise giù durissima: a scuola io non ci vado, e se proprio mi tocca ci vado solo se ho tutto il coordinato dei Pokemon. Ho barrato le caselline, cercando di correggere dignitosamente i miei errori.
Quest'anno mi è andata di extra-lusso: il piccolo zoologo è stato a dir poco entusiasta di ricevere in regalo, ancor prima che finisse la scuola, il meraviglioso diario datato del WWF. Ha persino promesso di scriverci sopra i compiti, speriamo in bene! A me (per ora!) basta sapere di non dover scrocettare i giorni.


Se scegli uno zaino di gran moda, compra anche un ciondolo particolare da appenderci sopra.

O finirai, come noi, ad andare a trovare almeno una volta al mese il compagnetto che ha lo zaino uguale identico e ha preso su per sbaglio il vostro. Oddio, la mamma del nostro gemello-di-zaino gli ha scritto nome e cognome a caratteri cubitali in nero sul lato esterno eppure se lo scambiano lo stesso. Cambio il consiglio: se appena appena riesci a convincere tuo figlio, non scegliere uno zaino di gran moda.

Compra anche delle cose per te
La tua vita di mamma delle elementari sarà molto più semplice se possederai:
-  una doverosa scorta di buste di piccolo formato (prevalentemente per i tuoi contributi alle collette),
- graffette (per ancorare al diario buste con denaro, cedole, liberatorie e moduletti vari in modo che la maestra sappia dove trovarli),
- Un temperino super-potente e super-professionale. Le maestre del Pituffo ci hanno raccomandato mille volte di mandare a scuola i bimbi ogni giorno con l'astuccio completo e le matite temperate. Sembra che da quando in prima elementare la maestra dice "scrivete" a quando i bambini finiscono di piangere perchè non trovano la matita, litigare con l'amico che non gliela presta, temperare quella spuntata, piangere perchè la mina si è rotta, tornare indietro dal cestino dove hanno scaricato il serbatoio del temperino dopo il diciottesimo tentativo di temperare la matita spuntata e ripiangere perchè nel frattempo la matita è caduta in terra e non si trova più, passano minuti infiniti e preziosi, soprattutto in questo periodaccio di tagli gelminiani al monte-ore settimanale.
- pinzatrice (a meno che non ti piaccia l'uso intensivo della colla stick. Io la odio!)
- pennarello indelebile a punta fine e, se riterrai, un'etichettatrice semi-professionale. Ma di queste ultime due cose vorrei parlarne uno di questi giorni, affrontando (sempre che non vi abbia troppo annoiati oggi) il tema dell'etichettatura dell'universo col nome dell'alunno...

lunedì 20 agosto 2012

Crisi del settimo anno.

Non credo di esagerare (ma non intendo fare una verifica puntuale) se affermo che i record assoluti di commenti sul mio ex blog, escludendo per ovvi motivi gli annunci delle nascite dei miei figli, sono arrivati ogni volta che ho parlato dell'allattamento. Ok, c'è stato anche un super-pieno di derivazioni socio-politico-esistenziali il giorno che ho annunciato di voler acquistare un'asciugatrice, ma non conta. Spero.

Laddove "parlato dell'allattamento" deve essere inteso come "mi è capitato, dato che lo facevo spesso, di inserire in un punto di un post una frase del tipo intanto che allattavo il Pituffo". Questo per dire che, al di là di essere molto convinta di una scelta che è stata mia solo all'inizio e poi è diventata dei miei figli, non mi è mai venuto in mente di farmi a qualche titolo promotrice della causa in generale, o delle mie personalissime scelte nello specifico. Mi limito ai fatti scientifici: l'allattamento al seno è un fatto naturale per la nostra specie e costituisce l'alimentazione migliore per il bebè nel primo anno di vita.

Il secondo fatto scientifico assoluto è che nessuna maternità è uguale ad un'altra e per questo motivo nessuno ha il diritto di giudicare o mettere in discussione le scelte di una madre, nè sull'allattamento nè su nient'altro. Massimo rispetto a tutte le mamme, per il fatto che sono mamme e indipendentemente dal fatto che abbiano allattato un'ora, un giorno, un mese, un anno o quattro.

O sei anni e dieci mesi, con una sovrapposizione tra i due figli, come è capitato a me.

E insisto: è capitato. Non è stata una scelta. Non mia, almeno. E nemmeno dei bambini. E' semplicemente capitato che, avendone la possibilità, hanno chiesto il titto fino al giorno in cui si sono sentiti pronti a farne a meno. Ovviamente dopo molti mesi che la mamma e il papà (e i nonni, le maestre e chiunque abbia avuto a che comunicare con noi e con loro sull'argomento) avevano iniziato a suggerire che si trattasse di un'attività "da piccoli" e che loro erano ormai pronti per farne a meno.

In entrambi i casi, è stato necessario rafforzare il messaggio facendo loro desiderare qualcosa di molto, molto speciale "che solo i bambini grandi potevano fare". In entrambi i casi questo qualcosa è stato una giornata a Marineland, il Pituffo a vedere orche, squali e leoni marini, la Peste rigorosamente a vedere i delfini (a casa nostra l'unica differenza di genere evidente negli interessi dei figli è data dalla predilizione per i teneri-cuccioli o per i feroci-predatori).

Il Pituffo aveva, nel mese di Luglio, tre mesi di più ed è fatto di una pasta molto più malleabile. E' bastato dire "otaria" e "quando non fai più il titto" per convincerlo.

Con la Pulce ci siamo andati molto più gradualmente. Intanto perchè aveva, in proporzione, tre mesi di meno. In secondo luogo, perchè la sua richiesta originaria era di andare a prendere un tè con le principesse a Eurodisney e i delfini glieli abbiamo venduti perchè costavano meno. Ma soprattutto perchè alla gita ci teneva anche il Pituffo, e lei è molto più testarda. Insomma le abbiamo proposto un obiettivo facile ma nemmeno troppo: niente titto in spiaggia durante le vacanze al mare. E in generale, mai più in pubblico. Non per altro, ma è una spiaggia di abituali. E' stata salutata da tutti quelli che la conoscevano con un "Ciao Pulce, come sei cresciuta, hai poi smesso di ciucciare la tetta della mamma?". Non volevamo essere l'argomento di conversazione anche di questa estate e quindi abbiamo mentito di comune accordo.

E' stato un successone, ma di smettere con la poppata della buonanotte non se ne parlava. D'altra parte per me la cosa non era minimamente un problema, e quindi obiettivo (benchè intermedio) raggiunto.

Poi siamo tornati dal mare, e poi i bimbi sono ripartiti per il campeggio soli col papà. L'avevano già fatto l'anno scorso e per la Pulce non era stato un problema staccarsi per cinque giorni e poi riattaccarsi nel weekend. E così sabato l'altro si è attaccata per addormentarsi, poi per una settimana è stata sola col papà, poi sono tornata, e baci, abbracci, tanta commozione... ma il titto non me l'ha chiesto. Dopo un paio di giorni mi ha annunciato ufficialmente che adesso è grande e non lo ciuccia più.

Ho letto tante testimonianze di mamme che provano nostalgia al termine dell'allattamento, anche di allattamenti più prolungati del mio, che un po' mi spiace di non avere sentimenti particolarmente forti da condividere in merito alla conclusione di questa fase epocale della mia vita. Ma è così. Sono cosi' entusiasta di vedere i miei figli che crescono e diventano persone nuove ogni settimana, che sinceramente allattare o meno non mi fa nessuna differenza.

E allora cosa lo sbloggo a fare, mi domando esattamente come me lo domandavo tre anni fa.

Non solo per vedere se c'è ancora qualcuno dei miei vecchi amici dietro a questi schermi, ma un po', lo confesso, anche.

Forse per ufficializzare, in primis con me stessa, che se questo blog deve sopravvivere dovrà riuscire a farcela senza troppi riferimenti alla maternità, anche se ovviamente essendo il blog di una famiglia complicata non potremo fingere che i bimbastri e le loro piccole grandi  questioni non ci siano, dato che sono loro a detenere il 199% delle azioni della famiglia.

Ma soprattutto, perchè è doveroso che voi siate a conoscenza di quello che è stato l'unico, vero, importante commento del Papi rispetto all'intera faccenda.

Eravamo al ristorante, in attesa dell'ultima-pizza-insieme prima della mia ripartenza dal campeggio, dove loro continuano l'ultima settimana di vacanza. Il Pituffo, ormai giovane matematico oltre che zoologo, ci chiede di specificare l'età in mesi di ogni componente della famiglia. Calcolo la sua, quella della Pulce e dichiaro esauriti i miei neuroni prima di tentare la conversione della mia età.

"Quindi alla fine la Pulce ha veramente preso il titto meno di suo fratello"
"Beh, occhio e croce tre mesi meno... però è stato sempre a cavallo tra luglio e agosto, e soprattutto sempre per una questione di mammiferi marini".
"Certo che però... che peccato..."
"....???????????????????...."
"Beh, per meno di due mesi non ti ha dato la soddisfazione di andare in giro a dire che hai allattato sette anni di fila".

E io per quello, lo facevo....

martedì 7 agosto 2012

Compiti per le vacanze

Non tanto quelli del Pituffo (che come da previsioni ci sta facendo marcire), quanto i miei. Questa è infatti la prima delle mie due settimane "da single". Quelle in cui i bambini sono in campeggio col papà e io mi convinco che riuscirò a fare tutto quello che non riesco a fare nei giorni normali e anche qualcosa in più.

Nello specifico, per cinquanta settimane all'anno mi illudo che nelle due rimanenti riuscirò a:

- andare a correre tutti i giorni, usare seriamente la wii a scopo dimagrante, fare gli addominali, mangiare esclusivamente verdure fresche e proteine, cospargermi quotidianamente di abbondanti dosi di crema idratante e rassodante, eccetera.

- Andare per negozi tutti i giorni, per brucare tra gli ultimi saldi ma soprattutto per guardarmi con calma le vetrine dove non avrebbe senso passare con la prole, ed anche i grandi magazzini dove causa prole si passa sempre troppo di fretta per goderseli seriamente.

- Finire finalmente di leggere e di scrivere tutti i libri che giacciono a metà nella mia zona-studio.

Dopodichè, verso la primavera, inizio a rimandare a "quando sarò a casa da sola" tutta una serie di attività domestiche epocali, tipo riorganizzare gli armadi e il garage, riarredare il giardino e il balcone (approfittando ovviamente delle spedizioni punitive al vivaio e all'ikea di cui sopra), pulire approfonditamente l'acquario e similari.

Naturalmente, sono state automaticamente rimandate al programma della mia estate da single anche le le ultime pulizie del pre-partenza. E poi ci sono da fare quelle piccole attività intercampeggiatorie: gli animaletti da badare, qualche lavatrice da stirare, qualcosa che manca da comprare, ricordarsi di strapparsi i peli dai polpacci prima di sfoggiare i bermuda in campeggio...

E solo a questo punto, con una lista di cose da fare infinita, mi rendo conto che una settimana è composta di soli sette giorni. I weekend naturalmente li passo in campeggio con i miei cari. La mattina ahimè mi tocca andare a lavorare. Rimangono quindi cinque pomeriggi feriali. Quattro, perchè parto di venerdì. Tre, perchè il lunedi' lavoro anche di pomeriggio.

Ieri sera, tanto per cominciare, ho lavato i cani. Poi per fortuna in TV è passato questo. Improvvisamente ho trovato la motivazione per affrontare almeno il capitolo delle grandi pulizie.